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Viaggi

Una gita a Soncino

Una gita fuori porta alla Rocca di Soncino

Per me viaggiare significa scoprire posti nuovi, indipendentemente da dove si trovino, possono essere anche a un’ora sola da casa. Questo è il racconto di una gita fuori porta che abbiamo fatto in una giornata di sole qualche settimana fa a Soncino, in provincia di Cremona.

Avevo sentito parlare della Rocca di Soncino quale set (uno dei tanti in realtà) di un film che durante la mia infanzia ho amato moltissimo: LadyHawke che narra la storia d’amore, triste e tormenta, tra Isabeau D’Anjou ed Etienne Navarre, separati per sempre da una terribile maledizione inflitta loro da un crudele Vescovo innamorato della fanciulla. I due sono destinati a non incontrarsi mai. Di notte lui si trasforma in un lupo e lei torna donna, di giorno lei si tramuta in falco e lui in cavaliere. Stanno sempre insieme, ma sono eternamente divisi. Un giorno incontrano il “topo” Philippe Gaston, un ladruncolo che, scappato dalle prigioni di Aguillon, li aiuterà a ritrovarsi sconfiggendo il Vescovo e la maledizione.

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Vi dicevo che da bambina l’ho visto e rivisto non so quante volte e ammetto che ancora oggi, se mi capita di trovarlo nel palinsesto, non cambio canale  Le prigioni da dove fugge Philippe Gaston sono proprio quelle della Rocca di Soncino, che fu edificata nel 1473 per ordine del Duca Galeazzo Maria Sforza.

È ancora adesso perfettamente conservata, l’ingresso costa 5 euro e potete visitarla con calma attraversando il ponte levatoio che conduce al cortile, soffermandovi ad ammirare la Torre della Cappella e la Torre Cilindrica. Potete percorrere il rivellino che all’epoca fungeva da dogana e affacciarvi dai merli a coda di rondine (di tipo ghibellino) per ammirare il borgo medievale.

Potete anche fare un giretto nei sotterranei, dove c’erano le prigioni (da dove è fuggito Philippe Gaston) e attraverso una scala interna, sempre dal sotterraneo, potete giungere alla Torre del Capitano, che nei momenti di pericolo poteva diventare un ultimo baluardo di difesa, trasformandosi in un piccolo forte autonomo.

Appena fuori dalla Rocca si può visitare il Museo della Seta, che è ospitato nella Ex Filanda Meroni di Soncino, dove sono esposti antichi strumenti per l’allevamento dei bachi e la lavorazione della seta. La filanda si vede chiaramente dalle mura della Rocca e con la sua alta ciminiera sembra volersi omologare alle torri del castello.

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A due passi dalla Rocca c’è il Museo della Stampa – Casa degli Stampatori Ebrei, importante testimonianza dell’antica tradizione soncinese della stampa, importata nel XV secolo dalla famiglia ebraica Spira dalla Germania. Il nucleo originario del museo è dedicato a questa famiglia di stampatori, di cui vengono illustrate le vicende e i metodi di stampa.

Il museo ha la stessa sede dell’antica stamperia: la casa a torre. La stamperia fu attiva a Soncino per una decina d’anni, poi gli Spira se ne andarono a causa dell’opposizione cattolica, ma continuarono a firmare la loro produzione con il nome Soncino, in omaggio alla città nella quale erano stati accolti.

Dopo tanto girare e fotografare ci siamo fermati al Ristorante Borgo dei Sapori Molino San Giuseppe 1228, proprio ai piedi della Rocca, dove, con molta sorpresa, ho potuto mangiare dei piatti senza latte.

Nel menù era già presente l’antipasto “Vegando” composto da un cannolo di pane nero ripieno di sedano rapa, croccante di ceci con adagiata sopra una verza ripiena di quinoa, a parte una salsa di carota e limone.

Ho comunque avvisato il cameriere di essere intollerante al lattosio, mi ha proposto quindi come primo gli gnocchetti di patate con spuma di asparagi e cozze di Santo Spirito, mantecati con l’olio, invece che con il burro. Purtroppo nessun dolce era senza latte o burro, ma devo dire che sono stata accolta molto bene.

Il ristorante è all’interno di un antico mulino e propone una cucina fatta di sapori antichi e moderni che seguono le vecchie ricette del borgo, ma che sono anche rivisitate in chiave moderna. L’atmosfera è calda e gradevole, resa accogliente dagli arredi provenzali dalle tinte pastello e dall’ampia vetrata che si affaccia sulla Rocca, avvolgendo il visitatore in un’atmosfera medievale ed emozionante.

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Adoro scoprire nuovi luoghi e sapori, amo viaggiare, sperimentare e fotografare. Questo è il mio blog di cibi senza latte, viaggi e posti dove mangiare nella mia Milano.

2 commenti

  1. Bravissima Laura! Fai davvero venir voglia di andare di corsa a visitare i posti che hai visto e che descrivi così bene e, devo dire, con passione. Complimenti! Continua così!
    Camillo

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